La Juve e il patteggiamento: strategia, obiettivi, il fattore -10. La vera mossa era già nelle dichiarazioni di Calvo
Maxi (o mini) multa, 2-3 punti di penalizzazione (o magari nessuno). La mossa della Juve che avrebbe convinto anche la Procura Federale ad accettare l’ipotesi del patteggiamento a proposito del secondo filone di indagini (quello omni-comprensivo relativo a manovre stipendi, partnership tra club, rapporti con agenti) è in realtà un’altra. Ed era di fatto presente nelle dichiarazioni di Francesco Calvo della vigilia: ha parlato di acqua passata a proposito del -10 e del processo plusvalenze (e questo ai tifosi non è piaciuto), ha però fatto capire come fosse chiara la consapevolezza di essere stati accusati inizialmente per aver violato un articolo del cgs per poi essere puniti pesantemente per averne violato un altro. Per cui acqua passata, per cui si prende atto di una sentenza definitiva: quindi niente ricorso al Collegio di Garanzia del Coni che pure sarebbe stato respinto al mittente, soprattutto niente ricorso al Tar che avrebbe potuto invece far saltare il banco e pure qualcosa di più. Questa è stata la vera mossa della Juve per avvicinare il proprio obiettivo: chiudere tutto e subito, anche il secondo filone, cercando di ridurre gli effetti sul campo solo a questa stagione e quelli a bilancio solo nella prossima. Un patteggiamento di opportunità e che non coincide con un’ammissione di colpa.
OBIETTIVI – Al Tribunale Nazionale Federale nella giornata di martedì spetterà la decisione riguardo l’accoglimento o il rifiuto di questo accordo che verrà svelato solo in questa sede. L’obiettivo della Juve è quello di riuscire a conservare un piazzamento europeo e di chiudere ogni procedimento in tempi rapidissimi, così da potersi aspettare una eventuale (concreta) esclusione dalle coppe per mano della Uefa già in questa occasione senza dover rischiare di restare invece due stagioni senza Europa. Quindi ammenda (maxi o mini, i parametri potrebbero comunque rientrare al di sotto del milione di euro cui sommare quelle per i singoli dirigenti), magari qualche punto in classifica che possa comunque salvare almeno il settimo posto. E provare così a riequilibrare quel senso di ingiustizia che tutto il mondo bianconero ha percepito nella conduzione del processo plusvalenze. E perché la Procura Federale dovrebbe accontentarsi? Perché accettare di smettere di combattere sul fronte plusvalenze sembra proprio un obiettivo raggiunto.
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