IL NAPOLI E’ CAMPIONE D’ITALIA PER LA TERZA VOLTA
L’ora dello scudetto. Il Napoli di Luciano Spalletti, dopo il match point fallito in casa domenica contro la Salernitana, non fallisce la seconda possibilità questa sera e centra ufficialmente un traguardo atteso per 33 anni, la seconda più lunga attesa nel calcio italiano tra uno scudetto e l’altro, il terzo titolo di campione d’Italia: nel posticipo della 33esima giornata di Serie A, alla Dacia Arena di Udine è bastato un punto, dopo il pari per 1-1, contro l’Udinese di Andrea Sottil, per vincere aritmeticamente il campionato, portandosi a +16 sulla Lazio seconda a cinque giornate dal termine e raggiungendo quota 80 punti. Festa da urlo sia nella cittadina friulana, dove sono arrivati in esodo più di 10mila tifosi partenopei, che al Maradona di Napoli, tutto esaurito per assistere davanti ai maxi schermi all’inizio di un giubileo che manca dal 1990. Il Napoli ha rallentato nelle ultime giornate, vincendo solo due volte nelle ultime sei, mentre l’Udinese, ormai salva, non riesce rovinare la festa agli azzurri, che celebrano la coppia d’oro Osimhen-Kvaratskhelia, rispettivamente 22 e 12 gol fin qui. Il nigeriano risponde alla rete di Lovric, quinta in Serie A, e raggiunge quota 46 reti in A, come Weah. Nel finale invasione di campo degli scatenati tifosi del Napoli.
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A Udine serviva un pareggio e pareggio è stato (1-1), grazie ai gol di Lovric (14’, destro a giro) e di Osimhen (52’, interno destro, da azione d’angolo). Partita è stata fino a venti minuti dalla fine, quando Silvestri, il portiere dell’Udinese, ha negato il gol a Zielinski, entrato per Ndombele. Poi, come ha detto opportunamente Massimo Ambrosini nel suo commento, l’Udinese ha rispettato la grandezza del Napoli. Non ha smesso di giocare, ma certo non ha più pressato alta, i contrasti sono stati rari e prudenti, qualche fallo è nato più per la volontà di rifiatare che di conquistare palla.
Ci sono leggi non scritte che solo chi ha giocato a calcio, a qualsiasi livello, può comprendere. L’Udinese ha fatto un ottimo campionato e davanti a 25 mila spettatori, di cui almeno undicimila tifosi del Napoli, ha strappato un risultato di prestigio ai campioni d’Italia senza regalare nulla. Ma, a venti minuti dalla fine, quando ci si guarda in faccia (e anche l’arbitro Abisso aveva capito) non c’è stato altro da fare che attendere.